Iraqi Civil Society Solidarity Initiative

L'iniziativa internazionale in solidarietà alla società civile irachena mira, attraverso concreti legami di solidarietà tra la società civile irachena e quella internazionale, a creare un Iraq di pace e diritti umani per tutte e tutti

Proteggi i difensori iracheni dei diritti umani ORA!

Una dichiarazione congiunta dell’ICSSI e della campagna appena lanciata Proteggi i difensori iracheni dei diritti umani ORA! sulle condanne inflitte ai difensori dei diritti umani e ai giornalisti nel Kurdistan iracheno

Boston, Roma, Baghdad

25 febbraio 2021

L’iniziativa di solidarietà della società civile irachena [ICSSI] e la campagna Proteggi gli HRD [human rights defenders] iracheni ORA! denunciano il processo iniquo che ha imposto condanne a sei anni di reclusione ai difensori dei diritti umani e giornalisti curdi iracheni Sherwan Sherwani, Guhdar Zebari e Ayaz Karam, e agli attivisti Hariwan Issa e Shvan Saeed. I cinque uomini dovrebbero essere immediatamente rilasciati e tutte le accuse contro di loro dovrebbero essere ritirate.

Siamo profondamente preoccupati che i due giorni di processo dinanzi al tribunale penale di Erbil, il 15 e 16 febbraio, che hanno portato alla condanna di questi cinque uomini per “complotto per destabilizzare la sicurezza e la stabilità della regione del Kurdistan”, rappresentino un’allarmante escalation di attacchi alla libertà di stampa e la libertà di espressione e sui difensori civici nella regione del Kurdistan iracheno. I loro avvocati e altri testimoni che hanno assistito ai due giorni di processo hanno segnalato molte irregolarità preoccupanti nei procedimenti legali, tra cui:

  • Gli imputati non sono stati informati delle accuse contro di loro prima del processo;
  • Non sono state presentate prove sufficienti e credibili data la natura estremamente grave dei presunti crimini;
  • La pubblica accusa ha fatto uso di testimonianze alterate e “confessioni” che gli imputati negano di aver reso, al fine di ottenere un verdetto di colpevolezza;
  • Gli imputati hanno riferito di essere stati torturati durante la detenzione prima del processo. Sherwani sostiene di essere stato torturato al fine di fornire la password al suo computer;
  • Gli imputati hanno riferito che membri delle forze di sicurezza avrebbero minacciato le loro famiglie, e in particolare avrebbero fatto minacce di stupro in riferimento alla moglie di Sherwani;
  • I giudici hanno esaminato il caso per meno di nove ore e hanno deliberato solo per quindici minuti prima di emettere un verdetto e una sentenza, una durata eccessivamente breve per un processo che coinvolge questioni di sicurezza nazionale;
  • Dichiarazioni pregiudizievoli sono state rilasciate dal primo ministro del governo regionale del Kurdistan, Masrour Barzani, che ha affermato prima del processo che i giornalisti e gli attivisti erano “spie” e “sabotatori” che lavoravano per altri paesi.
  • È possibile che dietro le accuse sia presente una “motivazione politica” , dal momento che i giornalisti e gli attivisti erano molto critici nei confronti della corruzione su vasta scala nella regione del Kurdistan.

Queste irregolarità violano gli obblighi che il governo regionale del Kurdistan (KRG) ha di garantire procedimenti legali che siano completamente trasparenti, imparziali e conformi agli standard internazionali per processi equi, obblighi stabiliti dalla Costituzione della regione del Kurdistan iracheno, dalla Costituzione federale irachena, ei trattati internazionali sui diritti umani cui il KRG e l’Iraq hanno aderito.

L’ICSSI e la campagna “Proteggi gli HRD iracheni ORA!” riconoscono che coloro che difendono i diritti umani nel Kurdistan iracheno e altrove in Iraq affrontano enormi rischi per le loro attività puramente nonviolente sui diritti umani. Il KRG e il governo iracheno dovrebbero smetterla di criminalizzare le difensore e i difensori dei diritti umani e astenersi dall’utilizzare procedimenti legali per sopprimere le attività che sono protette dalle due costituzioni irachene e dai trattati internazionali sui diritti umani che il KRG e l’Iraq hanno aderito. Chiediamo a tutti gli organi formali interessati, ai governi, alle ONG internazionali e alle organizzazioni della società civile e agli individui di tutto il mondo di monitorare gli sviluppi in questo caso e di sostenere gli obiettivi e le richieste dell’ICSSI e della campagna.

Sapendo che una pressione internazionale tempestiva ha il maggior potenziale per garantire un risultato equo e giusto per questi cinque difensori dei diritti umani,  sottoscriviamo questa dichiarazione congiuntamente a quanti seguono:

Ufficio per I Diritti Umani della Missione ONU di Assistenza in Iraq [UNAMI]

Delegazione dell’Unione Europea in Iraq

Organizzazione Internazionale per la Libertà di Stampa

Rapporteur special delle Nazioni Unite per la promozione e il rispetto del diritto alla libertà di stampa

Rapporteur special delle Nazioni Unite per la promozione e il rispetto del diritto alla libertà di associazione

Rapporteur special delle Nazioni Unite per la promozione e il rispetto dei diritti umani

ICSSI è una piattaforma di solidarietà internazionale che lavora per riunire la società civile irachena e quella internazionale attraverso azioni concrete per promuovere la pace e i diritti umani per tutti e tutte in Iraq. La campagna recentemente lanciata, “Proteggere i difensori dei diritti umani in Iraq ORA!” mira a prevenire le violazioni dei diritti umani i in Iraq, proteggere coloro i cui diritti sono a rischio, e assicurare trasparenza e giustizia relativamente ad ogni caso di abuso dei diritti umani.

Per ulteriori informazioni su questa dichiarazione, su ICSSI e la campagna:

ICSSI website: https://www.iraqicivilsociety.org

Email della campagna: protect.hrd@protonmail.com