Iraqi Civil Society Solidarity Initiative

L'iniziativa internazionale in solidarietà alla società civile irachena mira, attraverso concreti legami di solidarietà tra la società civile irachena e quella internazionale, a creare un Iraq di pace e diritti umani per tutte e tutti

18° relazione periodica del GCHR sulle violazioni dei diritti umani in Iraq

19 settembre 2021

GCHR

Un anno dall’assassinio di un’importante difensora dei diritti umani delle donne

Il 19 agosto 2021 ha segnato il primo anniversario dell’assassinio dell’importante difensora dei diritti umani delle donne, nutrizionista, specialista di fitness, la Dott.ssa Riham Yaqoub (nella foto). Un anno fa, è stata uccisa da alcuni uomini armati non identificati che hanno sparato colpi di proiettile contro la sua macchina mentre stava guidando nei pressi dell’incrocio vicino alla strada commerciale nel centro di Basra. Era accompagnata da sua sorella e da un’amica, che sono state lievemente ferite quando le finestre dell’auto si sono frantumate per i colpi. Sui social i suoi/le sue colleghi/ghe e altri iracheni ricordano quanto la sua vita fosse piena di attività per la difesa pacifica dei diritti umani e sottolineano la sua capacità di divulgare le proprie conoscenze scientifiche, specialmente tra le donne. Inoltre, evidenziano quanto si opponesse alle ingiustizie apertamente e senza paura.

Il GCHR (Gulf Centre for Human Rights) chiede che il governo iracheno faccia tutto ciò che è in suo potere per trovare gli assassini di Yaqoub e di tutti quegli attivisti della società civile che hanno perso la vita per aver partecipato attivamente nel pacifico movimento di protesta, iniziato nell’Ottobre 2019 e che chiede riforme strutturali per il paese.

Ingegneri attaccati durante una protesta pacifica

La mattina del 09 settembre 2021, ad Al-Amarah, la capitale del governatorato di Maysan, degli ingegneri hanno organizzato una manifestazione per denunciare la mancanza di posti di lavoro nella piazza delle proteste vicino al palazzo del governatorato. La polizia antisommossa ha aggredito e arrestato alcuni di loro, lo stesso giorno, più tardi, li ha rilasciati. La stampa riporta che i manifestanti hanno chiuso l’ufficio della Commissione Elettorale del governatorato di Maysan, “come primo passo affinché vengano coinvolti negli appuntamenti, come succede negli altri governatorati”. La Direzione della Polizia del Governatorato di Maysan ha rilasciato un comunicato il giorno stesso che diceva, “Ci sono dei soggetti che stanno cercando di allontanare le manifestazioni dalla loro natura pacifica e che stanno dimostrando difronte all’ufficio della Commissione Elettorale Indipendente, sebbene non sia in linea con le loro richieste, trattandosi di ingegneri petroliferi”.

La famiglia di un avvocato per I diritti umani rapito è stata attaccata

Nella sera del 02 settembre 20121, Hammoud Hattab Al-Heliji, il fratello del poeta popolare Jaseb Al-Heliji e lo zio dell’avvocato per i diritti umani Ali Al-Heliji, è sopravvissuto al tentato omicidio da parte di due uomini armati su una motocicletta. Il 12 marzo 2021, GCHR ha documentato l’assassinio di Jaseb Al-Heliji, che ha cercato in tutti i modi, alzando la propria voce durante le proteste, di trovare il proprio figlio, Ali Al-Heliji, rapito il 07 ottobre 2019 ad Al-Amarah.

Giornalisti e attivisti di Internet attaccati e arrestati

Un grande numero di giornalisti iracheni teme per la propria vita per l’aumento delle violenze mirate contro i giornalisti negli ultimi due anni, che ha portato alcuni di loro a lasciare il proprio lavoro. Nonostante i rischi, le autorità hanno fallito nell’implementare misure a sostegno dei giornalisti per proteggere la loro libertà di espressione, sia online che offline. Nelle ultime settimane, diversi giornalisti sono stati presi di mira per il loro lavoro.

Il 06 settembre 2021, il giornalista e corrispondente per Salah Al-Din Satellite Channel, Hamid Al-Jumaili è stato ucciso da suo figlio, nella loro casa, situata nel distretto di Al-Dujail nel governatorato Salah Al-Din, 60km a nord della capitale Baghdad. In base alle fonti della sicurezza irachena che hanno fatto un resoconto al GCHR, “le autorità sono state in grado di arrestare suo figlio due ore dopo l’omicidio.”

All’alba del 04 settembre 2021, la casa del giornalista Ali Fadel, situata nel villaggio di Shafta, nel distretto di Baqubah, la capitale del governatorato di Diyala, nell’Iraq occidentale, è stata presa di mira da una bomba sonora che ha danneggiato il tetto della casa e spaventato tutta la famiglia, specialmente i bambini.

La Press Freedom Advocacy Association in Iraq ha documentato la detenzione di 5 giornalisti da parte delle forze di sicurezza nel governatorato di Kirkuk, il 04 settembre 2021. Si tratta del corrispondente per l’Anadolu Agency, Eugene Gula e del suo cameraman Hisham Mohammed, il corrispondente di canale NRT Diyar Mohammed e il suo cameraman Ali Baghdadi, e il corrispondente della Kirkuk TV, Yousif Murad. Sono stati arrestati mentre stavano documentano gli incidenti di sicurezza nel villaggio di Shaal in Sarkaran, un sotto-distretto nel distretto Dibis dello stesso governatorato. Sono stati portati nella centrale di polizia dell’area, interrogati, i loro strumenti di lavoro controllati per verificare che le forze di sicurezza non fossero state riprese nel villaggio, e infine rilasciati più di due ore dopo.

La sera del 26 agosto 2021, le forze dell’apparato nazionale di sicurezza nel governatorato di Basra, in abiti civili, hanno arrestato l’attivista di internet Hussein Al-Shahmani (nell’immagine sopra?), l’hanno rilasciato tre giorni dopo senza indicare la ragione del suo arresto. Al-Shahmani è noto per i video che carica sui social media nei quali critica la corruzione e la scarsità dei servizi pubblici, dei problemi legati alla corruzione, come l’evasione fiscale, e dei fallimenti del governo nei confronti dei suoi cittadini.

Gli attivisti/Le attiviste della società civile sotto attacco

Gli attivisti/Le attiviste della società civile che partecipano all’attuale movimento popolare, iniziato il 1° ottobre 2019, non hanno smesso di essere presi/e di mira, nonostante le grandi promesse fatte dal primo ministro Mustafa Al-Kadhimi nel corso di più di 16 mesi.

Il 28 agosto 2021, delle persone non identificate hanno messo un bomba sonora di fronte alla casa dell’attivista della società civile Hamdiya Al-Saadi nel quartiere sumero in centro a Nasiriya, la capitale del governatorato di Dhi Qar..

Il GCHR ha contattato gli/le attivisti/e della società civile nel governatorato di Dhi Qar che hanno sottolineato come questa azione non si discosta dalle pratiche con cui sono state prese/i di mira altre/i attiviste/i in nell’arco di questi due anni, come modo per scoraggiarle/li dal continuare le proteste contro la corruzione nel paese.

Anche i politici presi di mira

Con l’avvicinarci delle elezioni irachene, fissate per il 10 ottobre 2021, stanno emergendo nuovi metodi di violenza in un’atmosfera politica instabile, che indica un’intensificazione della competizione elettorale e la comparsa di pratiche non democratiche.

Feriti e uccisi dei cittadini civili innocenti

Ci sono dei nuovi pericoli che gli iracheni devo affrontare in questi giorni; tra questi in particolare il ritorno delle azioni terroristiche, che hanno come obiettivo i civili, e le operazioni militari portate avanti dall’esercito turco nel nord del paese. L’obiettivo di quest’ultime è di stanare il Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), attivo nella regione del Kurdistan iracheno.

Il 03 settembre 2021, un drone turco ha preso di mira Makhmour, un campo nel governatorato di Ninive, casa di rifugiati curdi scappati dalla Turchia. Il drone ha ferito diversi civili.

Il 30 agosto 2021 un dispositivo esplosivo è esploso uccidendo un civile e ferendone altri dieci. Il dispositivo era stato posizionato sul lato della strada principale tra il villaggio di Sammakah ad Al-Samoud, a sud del distretto d Daquq del governatorato di Kirkuk.

Il 17 agosto 2021, un ospedale nel distretto di Sinjar, nel governatorato di Niniveh, è stato soggetto a un bombardamento turco che ha causato tre morti e cinque feriti.

La violenza contro le donne continua

Il 22 agosto 2021, una donna di 20 anni Nourzan Al-Shamri è stata accoltellata a morte da tre persone vicino al ponte Jadiriyah, a Baghdad: è morta sulla scena del crimine. La donna aveva appena finito il suo lavoro in un ristorante di Baghdad prima di essere uccisa.

Il 28 settembre 2021, il direttore del Dipartimento delle Relazioni e dell’Informazione nel Ministero dell’Interno, il Maggiore Generale Dr. Saad Maan, ha annunciato che la direzione anticrimine di Baghdad ha arrestato il killer della donna, ossia suo fratello: questi afferma di averla uccisa per problemi familiari. Il Direttore ha aggiunto che è stato proprio il fratello a pugnalarla fino a ucciderla aiutato da due cugini che si stanno ancora cercando. 

Il precedente membro dell’Alta Commissione Irachena per i Diritti Umani (IHCHR), il Dr. Ali Al-Bayati ha commentato l’omicidio sul suo account Twitter, dicendo che, “Se nella capitale (e a Jadriya che dovrebbe essere fortificata) si assiste a questo tipo di crimini, che cosa succede nei quartieri e nei governatorati più lontani?”

Raccomandazioni

Il GCHR chiede al governo iracheno di fare uno sforzo per:

  1. Assicurare un ambiente sicuro per i/le difensori/e dei diritti umani, inclusi giornalisti e attivisti/e;
  2. Terminare le uccisioni e gli assassinî di cittadini innocenti, così come dei/delle difensori/e dei diritti umani;
  3. Proteggere le libertà pubbliche, in particolare la libertà di espressione sia online che offline per il suo impatto sul processo democratico nel paese;
  4. Individuare gli assassinii degli/lle attivisti/e della società civile e dei/delle manifestanti pacifici/che e assicurarli alla giustizia.