Il discorso del presidente Salih alla COP26: Mesopotamian Revitalization, il quadro strategico per affrontare il cambiamento climatico in Iraq e nella regione
L’Iraq tenta di entrare nella nuova età dell’ambiente per far fronte ai gravi effetti del cambiamento climatico, ha annunciato il presidente iracheno Salih in un video in cui si rivolge alla 26esima Conferenza delle parti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (COP26) a Glasgow, sotto gli auspici del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP).
Il Presidente ha affermato che l’Iraq ha adottato un progetto di “rivitalizzazione mesopotamica”, un passo cruciale nella direzione di un quadro strategico volto a proteggere l’ambiente attraverso nuovi partenariati regionali e internazionali.
Il progetto si fonda su una strategia ambientale che prevede di modernizzare l’amministrazione dell’acqua, produrre energia pulita e lavorare sugli investimenti, il settore privato e i giovani affinché siano parte attiva nell’affrontare gli effetti del cambiamento climatico, ha aggiunto.
Il presidente Salih prosegue: “Dalla Mesopotamia, presso la Casa di canne (Mudhif), che è il modello più antico di architettura ecologica, mi rivolgo e saluto tutti voi.
Negli ultimi 40 anni, l’Iraq è stato travolto da guerre e conflitti ed è classificato come una delle nazioni più vulnerabili al mondo, a causa del cambiamento climatico. La desertificazione colpisce il 39% del nostro Paese e il 54% dei nostri terreni agricoli è degradato a causa della salinizzazione dovuta alla riduzione del flusso d’acqua del Tigri e dell’Eufrate. Sette milioni di iracheni sono già stati colpiti dalla siccità, dai cambiamenti climatici e dal rischio di dover lasciare le proprie case.
In risposta a queste sfide, l’Iraq cerca di avere accesso alla nuova età dell’ambiente, che può essere realizzata solo attraverso partenariati regionali e internazionali. L’Iraq ha aderito alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), adottata nel 1992, e all’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici nel 2015, e ha approvato l’iniziativa globale per ridurre il gas Flaring “Zero Routine Flaring entro il 2030”.
Il National Contributions Document (NDC) è stato approvato nell’ottica di promuovere la trasformazione economica, stabilire il concetto di Green Economy, partecipare ai mercati del carbonio, attirare nuove opportunità di investimento e stimolare una maggiore partecipazione del settore privato alla Green Economy.
Di recente, il governo iracheno ha adottato il progetto “Mesopotamian Revitalization” come quadro per lo sviluppo della strategia ambientale, per l’Iraq e l’intera regione, minacciata dalle gravi conseguenze del cambiamento climatico. Il progetto prevede una strategia ambientale che comprende l’imboschimento, l’ammodernamento dell’amministrazione dell’acqua dei fiumi Tigri ed Eufrate, la produzione di energia pulita e di attrarre investimenti attraverso il Green Climate Fund.
L’Iraq si trova nel cuore geografico del Medio Oriente, benedetto da una grande biodiversità, dalle palme alle pianure, dalle paludi alle montagne del Kurdistan, e ha il potenziale per riunire gli Stati della regione. Per questo dobbiamo collaborare per affrontare il cambiamento climatico. Sono inoltre necessari sforzi internazionali in tutti i settori per sostenere e consentire all’Iraq di attuare le sue strategie nazionali.