Iraqi Civil Society Solidarity Initiative

L'iniziativa internazionale in solidarietà alla società civile irachena mira, attraverso concreti legami di solidarietà tra la società civile irachena e quella internazionale, a creare un Iraq di pace e diritti umani per tutte e tutti

Rapporto periodico di GCHR sulle violazioni dei diritti umani durante le proteste

17 maggio 2021

Gulf Centre for Human Rights

Questo è il 14° rapporto periodico del Gulf Center for Human Rights (GCHR) sulle violazioni dei diritti umani in Iraq. Il rapporto fa luce su uccisioni, arresti e persecuzioni nel contesto dell’ondata di violenze rivolte contro attivisti per i diritti umani e oppositori nell’attuale situazione di instabilità. Questo rapporto documenta anche gli atti di violenza che hanno colpito i manifestanti pacifici che protestano contro la corruzione e gli scarsi servizi pubblici nel Paese, che da decenni hanno portato ad eccessive sofferenze per gli iracheni.

Uccisioni e assassini degli attivisti delle società civili

Nonostante la diminuzione delle manifestazioni e l’avvicinarsi delle elezioni nel Paese, le uccisioni dei manifestanti e gli omicidi degli attivisti non si sono fermati. Inoltre, il governo di Mustafa Al-Kadhimi non è stato in grado di perseguire i responsabili di questi omicidi né di porre fine all’aumento delle vittime.

Gli attivisti per i diritti umani, nelle loro conversazioni con GCHR, hanno affermato la loro mancanza di fiducia nel governo di Al-Kadhimi riguardo al suo impegno a porre fine alle dilaganti violazioni dei diritti umani. Essi ritengono che le autorità abbiano miseramente fallito ad individuare i responsabili degli assassini dei manifestanti, nonostante le molte promesse fatte, e che non siano state in grado di fornire protezione a coloro che sono rimasti in vita.

Violenza contro le donne

Le organizzazioni delle società civili sperano che questo atroce crimine stimolerà le autorità competenti in Iraq a compiere seri sforzi il prima possibile per emanare una legge che lavori per fermare la violenza domestica, compresa la violenza di genere, e per perseguire i responsabili fornendo una reale protezione legale per bambini e donne.

Incarcerazione e detenzione degli attivisti della società civili

Il perseguimento degli attivisti e dei manifestanti per aver espresso le proprie opinioni continua sia con arresti sia con minacce di azioni legali.

Minacce contro blogger e attivisti della società civile

Attivisti e blogger sono esposti a minacce per la loro partecipazione a discussioni sull’applicazione Clubhouse.

Si riportano casi di attivisti della società civile che hanno lasciato le loro città o l’Iraq per sfuggire alla brutalità dei gruppi armati e alle loro continue minacce di morte, ma sembra che le milizie abbiano recentemente iniziato a fare pressione sulle famiglie degli attivisti per colpirli.

Rapimento di un attivista della società civile e di due manifestanti

Assassinio di un avvocato nella città di Nassiriya

I gruppi armati ricorrono spesso agli omicidi per neutralizzare attivisti importanti nella comunità e figure influenti nella società, compresi gli avvocati, al fine di diffondere il caos nella società e di fermare le proteste contro la corruzione e le cattive condizioni nel paese. Questi attacchi sono frequenti nei governatorati centrali e meridionali e, sebbene le proteste si verifichino molto meno frequentemente rispetto a prima, questi attacchi continuano ancora.

Un giornalista rapito da un gruppo militare alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa

Continuano le manifestazioni in tutto il Paese

Nonostante il calo, le proteste in Iraq non si sono fermate ed i manifestanti sono determnati a continuare le loro proteste un giorno dopo l’altro, pur essendo consapevoli di correre dei rischi. A volte gli attivisti vengono arrestati, altre volte vengono assassinati o rapiti e molte altre volte ancora vengono minacciati. Inoltre, devono confrontarsi con campagne diffamatorie sui media organizzate dalle cosiddette “mosche elettroniche” sui social network. Di fronte a questi attacchi diffusi, le autorità non sono riuscite a fornire la necessaria protezione agli attivisti e ai manifestanti della società civile.

 Responsabilità per crimini contro manifestanti e attivisti pacifici

Le autorità non hanno preso alcuna misura seria, neppure processare i responsabili degli assassini di centinaia di manifestanti pacifici, con alcune eccezioni in cui sono state prese limitate misure legali contro alcuni membri delle forze di sicurezza.

Raccomandazioni

GCHR esorta il governo iracheno a:

  1. Rendere pubblici i risultati delle indagini sui casi relativi alle uccisioni di manifestanti;
  2. Addestrare le forze di sicurezza, in collaborazione con le competenti istituzioni internazionali e le organizzazioni delle società civili, a trattare pacificamente e rispettosamente tutti i manifestanti in modo coerente con la Costituzione irachena, poiché è loro compito proteggerli e non attaccarli;
  3. Fornire protezione completa ai manifestanti, compresi gli attivisti della società civile, nonché a quelli che partecipani alle manifestazioni nelle piazze di tutte le città irachene.