Iraqi Civil Society Solidarity Initiative

L'iniziativa internazionale in solidarietà alla società civile irachena mira, attraverso concreti legami di solidarietà tra la società civile irachena e quella internazionale, a creare un Iraq di pace e diritti umani per tutte e tutti

Le proteste delle milizie dopo la sconfitta alle elezioni irachene

Al-Monitor

I risultati delle elezioni parlamentari irachene del 10 ottobre sono stati una brutta sorpresa per i partiti politici affiliati alle Unità di mobilitazione popolare, dal momento che hanno perso più della metà dei loro seggi in parlamento.

 BAGHDAD — Da sette giorni i sostenitori dei partiti politici associati alle milizie che hanno perso molti seggi alle ultime elezioni protestano vicino alla Green Zone internazionale, dove si trovano la maggior parte degli edifici governativi e delle ambasciate straniere.

In seguito all’annuncio dei risultati delle elezioni parlamentari del 10 ottobre, molti sostenitori delle milizie – scontenti della sconfitta dei loro leader alle urne – sono scesi in piazza denunciando il fatto che le elezioni sarebbero state truccate per impedire la loro vittoria.

 I gruppi hanno incolpato varie parti, tra cui gli Emirati Arabi Uniti, la Missione di assistenza delle Nazioni Unite per l’Iraq (UNAMI) e l’Alta Commissione elettorale indipendente, per la loro sconfitta, oltre al primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi a causa – nelle loro parole – del suo ruolo “sospetto” nell’organizzazione delle elezioni.

L’Unione Europea ha risposto in una dichiarazione: “Queste manifestazioni violente non hanno posto in una democrazia. L’UE ricorda che il voto nel giorno delle elezioni in Iraq è stato in gran parte pacifico, ordinato e ben organizzato e che gli elettori hanno potuto esprimere liberamente la loro volontà, come valutato dalla missione di osservazione elettorale dell’UE”.

La commissione elettorale ha incoraggiato i candidati e i cittadini a seguire il processo legale e a presentare un ricorso. Da allora, la Commissione ha ricevuto 1.436 ricorsi da diversi partiti politici e indipendenti, di cui ne sono stati processati 816. Di questi, 790 sono stati ritenuti non validi e 26 accettati. Per rispondere ai 26 ricorsi accolti, è stato avviato il riconteggio manuale di circa 300 urne in diverse province del Paese.

Tuttavia, le milizie irachene hanno continuato a chiedere un riconteggio manuale di tutte le schede, anche dopo che il 5% dei voti era stato contato e verificato manualmente. Secondo la legge elettorale irachena, è illegale ricontare manualmente le schede quando ne è già stato verificato il 5%.

Le stesse milizie che hanno accusato i manifestanti di Tishreen di disordine e vandalismo ora stanno facendo lo stesso.

Sebbene le milizie abbiano incolpato altri per la propria deludente performance alle urne, quando esaminiamo i risultati elettorali in dettaglio, vediamo che il problema maggiore è stato rappresentato dalla cattiva gestione interna, che gli ha impedito di approfittare della nuova legge elettorale, oltre alla tendenza elettorale che ha attribuito un ruolo più ampio agli indipendenti.

A differenza della coalizione sadrista, che ha sfruttato appieno i nuovi distretti elettorali stabiliti dalla legge, guadagnandosi 73 seggi, l’Alleanza Fatah non ha cambiato il suo approccio nella campagna elettorale.

Ad esempio, Fatah ha ricevuto 20.000 voti in più dei sadristi, ma ha ottenuto quasi un quarto dei seggi del partito sadrista. Ciò che ha peggiorato la situazione è che le Unità di mobilitazione popolare (PMU) avevano altre liste elettorali oltre all’Alleanza Fatah, tra cui il Movimento Huqooq, che è affiliato a Katayib Hezbollah, e Al-Aqd al-Watani, affiliato al capo del PMU Falih al-Fayadh.

I sadristi hanno ricevuto solo 650.000 voti. L’Alleanza Fatah ha ricevuto, invece, 670.000 voti, perdendo tuttavia molti seggi a favore dei sadristi, a causa della ripartizione dei voti tra i candidati. Ciò è dovuto al fatto che l’Alleanza Fatah ha nominato molti candidati in un unico distretto, mentre i sadristi hanno presentato un solo candidato nello stesso distretto.

Ciò ha portato il candidato sadrista a guadagnare più voti di qualsiasi altro candidato, mentre i candidati dell’Alleanza Fatah erano in competizione tra loro per la stessa base elettorale, come è avvenuto in diversi distretti.

Ad esempio, per Bassora, il quinto distretto, ci sono quattro seggi. Il candidato sadrista, che ha preso 5.879 voti, ha battuto il candidato dell’Alleanza Fatah, che ha preso 4.982 voti, e il candidato del Movimento Huqooq, anch’esso affiliato all’Alleanza Fatah, che ha ricevuto 4.438 voti. Se l’Alleanza Fatah e i suoi affiliati avessero espresso un candidato unico, i loro voti combinati avrebbero permesso di vincere il seggio, che è stato preso, invece, dai sadristi.

In un altro esempio, nel quarto distretto di Baghdad, i voti combinati dell’Alleanza Fatah, Movimento Huqooq e Al-Aqd al-Watani sono stati 10.694. Se avesse presentato un solo candidato, l’Alleanza Fatah avrebbe vinto nel quarto distretto dove il candidato sadrista ha ottenuto appena 6.342 voti.

Lo stesso schema può essere ritrovato nel secondo distretto di Dhi Qar. Il candidato sadrista ha ottenuto 6.996 voti, mentre il candidato della State of Law Coalition ne ha ottenuti 8.297. Entrambi i partiti avevano un candidato e entrambi hanno vinto un seggio. L’Alleanza Fatah e i suoi gruppi affiliati menzionati sopra non sono riusciti a ottenere nessun seggio, anche se i loro voti combinati erano oltre 10.000.

L’Alleanza di Fatah e i partiti affiliati hanno spaccato il proprio bacino di elettori, proponendo due candidati per lo stesso seggio. Se l’Alleanza Fatah e il Movimento Huqooq avessero avuto un solo candidato in quel distretto, avrebbero guadagnato quasi il doppio dei voti dei sadristi.

Altre forze politiche, come la National State Forces Alliance guidata da Ammar al-Hakim, hanno fatto lo stesso errore. Ad esempio, nel Distretto numero uno di Najaf, erano disponibili cinque posti. Il candidato della State of Law Coalition di Nouri al-Maliki ha ricevuto 8.330 voti ed è riuscito a ottenere un seggio. In questo stesso distretto, la National State Forces Alliance ha espresso un totale di quattro candidati, guadagnando 11.872 voti, ma non ha vinto alcun seggio perché i voti sono stati dispersi tra i quattro candidati. Se avessero presentato un solo candidato, avrebbero avuto maggiori possibilità di vincere un seggio.