Iraqi Civil Society Solidarity Initiative

L'iniziativa internazionale in solidarietà alla società civile irachena mira, attraverso concreti legami di solidarietà tra la società civile irachena e quella internazionale, a creare un Iraq di pace e diritti umani per tutte e tutti

Violenza maschile sulle donne: la storia di Maryam

Rudaw

Maryam Rukabi, 16 anni, terminata la sua educazione, sognava una carriera nel mondo dei media. Non poteva immaginare che rifiutare una proposta di matrimonio avrebbe cambiato la sua vita per sempre: infatti, il suo pretendente l’ha attaccata per vendetta con dell’acido.

Mentre scorre le foto della sè prima dell’attacco, Maryam racconta a Rudaw il momento traumatico in cui le è stato gettato l’acido sulla faccia.

“Quando lui è entrato in casa stavo dormendo. Non mi sono accorta di niente. Improvvisamente, ho cominciato a sentire che qualcosa mi stava bruciando tutto il corpo. Quando mi sono svegliata e sono andata nell’atrio, ho sentito che qualcuno stava andando via da casa. L’ho visto di spalle”, questo ha raccontato Rukabi, il cui caso ha acceso online diverse conversazioni sulla violenza contro le donne e sul consenso nella società irachena.

“Spero di recuperare il mio aspetto esteriore per continuare la mia vita e i miei studi”, ha aggiunto la studentessa di arte di Baghdad.

L’aggressore di Rukabi le aveva fatto diverse proposte di matrimonio, ma lei aveva sempre rifiutato. La mamma della ragazza ha detto che la figlia voleva completare gli studi prima di sposarsi, e che vedeva l’uomo soltanto come un amico.

“Quel ragazzo ci chiamava tutto il tempo, ci dava il suo indirizzo, ma noi continuavamo a rifiutare le sue richieste di sposare nostra figlia. Ha continuato a mandarci messaggi per mesi,” ha raccontato Suham, la madre di Maryam. “La risposta di Maryam alle sue richieste era “non voglio sposarmi”. Lei gli diceva sempre “siamo solo amici, non ti posso accettare come marito”.

Secondo quanto è stato riferito, l’aggressore, di 19 anni, ha attaccato Maryam dopo aver saputo che era a casa da sola.

Circa l’80% della faccia di Maryam è stata bruciata dall’acido rendendola irriconoscibile. Inoltre, Maryam ha passato diversi mesi in ospedale, combattendo per la sua vita.

I medici dicono che è possibile realizzare una ricostruzione facciale, ma all’estero e a un costo stimato di circa 200 mila dollari.

Una raccolta fondi per raggiungere la somma di 50 mila dollari è stata lanciata martedì su una piattaforma online.

L’aggressore è stato arrestato dalle autorità a Baghdad, ma la famiglia della ragazza ha dovuto cambiare quartiere a causa delle minacce ricevute dalla famiglia dell’aggressore.

Secondo i dati del centro antiviolenza di Baghdad, sono 24 i casi di violenza che quest’anno sono stati commessi da uomini contro le donne.