International Water Forum: la crisi idrica nel nord-est Siria
6 ottobre
L’amministrazione autonoma della Siria settentrionale e orientale ha tenuto una conferenza sull’acqua dal 27 al 28 settembre 2021 ad Hasakeh, nel nord-est della Siria, finalizzata principalmente a discutere la crisi idrica nella regione, con la partecipazione di delegazioni straniere, accademici, responsabili politici, ONG e società civile, tra cui anche Save the Tigris.
In questo momento il nord-est Siria (NES) soffre di una “tripla crisi idrica”, che comprende una combinazione di: siccità dovuta a scarse precipitazioni, riduzione dei livelli dell’acqua lungo il fiume Eufrate e lunghi periodi di chiusura della stazione idrica di Alouk. Questi tre fattori nel NES hanno avuto un grave impatto sulla popolazione per quanto riguarda l’accesso all’acqua, la produzione agricola e la capacità di soddisfare i propri bisogni primari. L’impatto della crisi è inter-settoriale, riguarda la scarsità d’acqua, l’accesso all’acqua, la qualità dell’acqua, i rischi per la salute, la produzione agricola, la sicurezza alimentare, i mezzi di sussistenza e molto altro.
Due dei fiumi più importanti della regione, il Tigri e l’Eufrate, attraversano la Turchia, che può regolare la quantità di acqua che i suoi due vicini a valle, Iraq e Siria, ricevono attraverso le sue dighe. Anche un certo numero di altri fiumi minori che si diramano dall’Eufrate nel nord-est della Siria, come il fiume Khabour, sono stati colpiti dalla costruzione di dighe. Dal 2015 la Siria nord-orientale ha sofferto di flussi ridotti nelle forniture di acqua dall’Eufrate. Da tempo le autorità a guida curda del nord-est della Siria accusano la Turchia di usare le forniture d’acqua come arma punitiva. Ankara vede l’autorità autonoma siriana come un’estensione del Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), un movimento che cerca una maggiore autonomia curda.
Durante il forum, i partecipanti hanno discusso le dimensioni politiche della crisi idrica, in particolare il ruolo della Turchia come vicino a monte, l’impatto economico della crisi idrica, l’inquinamento, la dimensione del cambiamento climatico, la sicurezza idrica e lo sviluppo sostenibile. Save the Tigris ha avuto l’opportunità di condurre una presentazione sul ruolo delle organizzazioni internazionali nella protezione delle convenzioni internazionali sull’acqua. Siria e Iraq sono tra i firmatari della Convenzione Onu del 1997 sui corsi d’acqua, mentre la Turchia non ha mai aderito.
Il secondo giorno della conferenza, i partecipanti hanno presentato alcune raccomandazioni: Save the Tigris ha proposto alla società civile siriana di costruire relazioni con la società civile globale, investire nelle reti internazionali e fare advocacy dentro piattaforme internazionali. Con l’obiettivo di risolvere i problemi idrici attraverso il dialogo e la collaborazione con i suoi vicini, il comitato del forum presenterà un rapporto completo a organismi internazionali come l’ONU, l’UE e le organizzazioni internazionali per i diritti umani. Alla Turchia verrebbe chiesto di permettere il flusso d’acqua verso la Siria. Sarà fondamentale aumentare il sostegno umanitario e allo sviluppo alla Siria nord-orientale per invertire l’allarmante deterioramento delle condizioni di vita a causa della crisi idrica.