Iraqi Civil Society Solidarity Initiative

L'iniziativa internazionale in solidarietà alla società civile irachena mira, attraverso concreti legami di solidarietà tra la società civile irachena e quella internazionale, a creare un Iraq di pace e diritti umani per tutte e tutti

Dichiarazione congiunta di condanna ai bombardamenti turchi sulle aree civili in Shengal

29 agosto 2021

CPT

All’inizio del mese di agosto, le Forze Armate Turche hanno attaccato ben due volte zone civili di Shengal (Sinjar), Iraq, attacchi che hanno causato 4 morti e 13 feriti.

Shengal è territorio ezida che dal 2014 è stato brutalmente attaccato e governato da ISIS dopo che questo aveva messo in fuga le forze di sicurezza. Le Unità di Resistenza dello Sinjar (YBŞ), i cui membri sono principalmente ezidi, sono nate per combattere l’ISIS dopo la sua violenta incursione. Le YBŞ controllano la sicurezza in buona parte dell’area, ed oggi costituiscono ufficialmente un nucleo dell’esercito iracheno. Hanno inoltre un legame stretto con il Partito dei Lavoratori Curdo (PKK), che le ha supportate cospicuamente nella lotta contro ISIS.

Il 16 agosto, l’esercito turco ha attaccato con i droni un veicolo che stava trasportando personale delle YBŞ all’interno della città di Shengal. Il gruppo era in missione diplomatica per incontrare alcuni funzionari iracheni, una tappa della visita del Presidente Mustafa Al-Kadhimi in Shengal. L’attacco coi droni ha ucciso Seid Hesen, un alto comandante delle YBŞ, e Essa Xweded, un combattente delle YBŞ. Gli altri tre passeggeri a bordo del veicolo sono rimasti gravemente feriti.

L’esplosione ha ferito anche tre civili: Mahir Mirza Ali, Media Qasim Simo, e Shamil Abbas Brgis, che stavano lavorando per GCS (Global Clearance Solutions), una ONG che si occupa di sminamento in zone di guerra; al momento dell’attacco, i tre stavano liberando dalle mine lasciate da ISIS un palazzo nelle vicinanze.

Il giorno dopo, il 17 agosto, la Turchia ha bombardato l’ospedale del villaggio di Skine. L’ospedale era stato fondato dalle YBŞ nel 2016 dopo la liberazione del villaggio dall’ISIS. In origine un vecchio edificio scolastico, l’ospedale serviva la popolazione locale, pazienti covid, ma anche le forze di sicurezza irachene (ISF) e combattenti delle YBŞ.

L’esercito turco ha puntato dritto all’ospedale, uccidendo 8 persone, tra cui 4 operatori sanitari: Ali Rasho Khdir, Sehdo Elyas Rasho, Haji Khdir e Mukhlisa Sedar, e 4 combattenti delle YBŞ a guardia dell’ospedale: Hamid Sehdon, Khdir Shareef, Rami Al-Salim e Maithem Khdir Xalaf. Un altro operatore sanitario, Habdi Sleman, è rimasto ferito nell’attacco.

In seguito all’attacco, mentre le persone accorrevano in soccorso dei feriti, la Turchia ha bombardato l’area una seconda volta, ferendo altre 9 persone.

La presidenza turca ha dichiarato che l’obiettivo dell’attacco non era un ospedale ma una base del PKK. I residenti di Shengal negano la veridicità di questa dichiarazione.

Il 26 maggio dell’anno scorso, l’esercito turco aveva già bombardato un altro ospedale nel villaggio di Safra nel governatorato di Suleimani nel Kurdistan Iracheno. I danni causati dall’attacco sono stati talmente ingenti, da impedire ad oggi la riapertura e riattivazione dell’ospedale.

Una coalizione di ONG, tra cui CPT, CODEPINK, UPP e ICSSI si esprime per condannare gli attacchi dell’esercito turco contro civili, zone civili, e infrastrutture sanitarie. Chiediamo ai governi esteri di aiutare con iniziative di ricostruzione in Shengal dopo la guerra con ISIS, anziché contribuire alla distruzione ulteriore di città e villaggi.