Elezioni irachene 2021: un quadro giuridico
Rapporto della rete SHAMS
Contestualizzare l’osservazione delle elezioni parlamentari irachene del 2021
Dal 2005, l’Iraq ha attraversato diverse esperienze elettorali e la rete SHAMS, una delle più importanti istituzioni della società civile irachena, ha avuto un ruolo attivo nel monitoraggio delle elezioni: il suo contributo a sostegno della trasparenza e dell’integrità delle elezioni è testimoniato dai programmi e dalle relazioni di monitoraggio pubblicate, oltre che da proposte e pareri espressi a proposito delle procedure elettorali.
Per le elezioni parlamentari irachene del 2021, la rete SHAMS ha preparato un programma di lavoro per monitorare l’intero ciclo elettorale, programma che è stato realizzato grazie agli sforzi della rete e delle organizzazioni che ne fanno parte, con il parziale sostegno dell’ambasciata francese e olandese, della Fondazione Stiftung-Adenauer-Konrad e della Rete per le elezioni nel mondo arabo (ENAR).
Attraverso i suoi esperti e consulenti, SHAMS Network ha monitorato il quadro giuridico relativo alle elezioni parlamentari irachene, oltre ad aver condotto incontri con partiti e realtà politiche, con l’Alta Commissione elettorale indipendente, con membri del parlamento iracheno e istituzioni della società civile, il tutto confluito poi in un report pubblicato dalla rete.
Conclusioni e Raccomandazioni
Note sulla legge elettorale, la legge della commissione e il processo elettorale in generale:
1. La stabilità elettorale è importante in un paese in transizione verso la democrazia come l’Iraq, il che ha significato mantenere una rappresentanza proporzionale adeguata alle circostanze attuali;
2. La legge non è stata redatta in modo rigoroso e contiene molte contraddizioni;
3. Nella legge vi sono articoli ridondanti, altri legati al precedente sistema elettorale, che non è coerente con quello attuale;
4. Sono state rilevate delle problematiche che la commissione dovrà affrontare nella progettazione della scheda elettorale e nel processo di estrazione tra i nomi dei candidati sulla scheda;
5. La legge non ha risposto correttamente alle richieste del movimento popolare e il processo elettorale sarà accompagnato da problemi che potrebbero portare all’abolizione della legge e quindi a trovare un’alternativa per le prossime elezioni;
[…]
9. La designazione di un membro del Collegio dei Commissari a capo dell’amministrazione elettorale comporta un conflitto di interessi;
10. Gli strumenti tecnologici per permettere la registrazione biometrica degli aventi diritto al voto e per assicurare il funzionamento di dispositivi di ispezione e auditing nel giorno delle elezioni e nel processo di conteggio sono inadeguati;
11. Diversi membri esperti del personale dell’UNHCR sono stati licenziati, il che ha avuto un impatto sul livello di prestazioni delle formazioni dell’UNHCR;
12. È stato rilevato il mancato rispetto del calendario elettorale e si prevede che questo continuerà anche dopo le elezioni;
13. Il risultato delle elezioni può essere la formazione di un parlamento che includa un gran numero di sceicchi delle tribù e dignitari, che possono ricevere più voti;
14. La falsificazione dei voti è un fenomeno per cui non ci si indigna più né lo si contrasta, dal momento che si ripete in tutte le elezioni e il deterrente legale non è sufficiente per prevenirlo;
15. Il legislatore ha disposto l’istituzione di una commissione elettorale indipendente dalle tre autorità, ma la nuova legge della commissione la lega in qualche modo alla magistratura, questione cruciale alla quale si dovrà rimediare in futuro, poiché la magistratura è diventata esecutiva attraverso la commissione, diversamente da ciò che è previsto dalla costituzione;
[…]
17. I direttori generali non sono tenuti ad avere esperienza nella gestione delle elezioni, mentre i direttori degli uffici del governatorato devono avere dieci anni di esperienza;
18. Non si beneficia dell’esperienza della missione delle Nazioni Unite per la selezione del Collegio dei Commissari e dei funzionari della Commissione, ma ci si affida a una sorta di quota tra i blocchi dominanti;
19. L’indipendenza della commissione non è garantita in termini assoluti. La scelta di nominare dei giudici per comporre il Collegio dei Commissari non significa che la commissione sia indipendente, dal momento che l’indipendenza riguarda la gestione finanziaria e amministrativa dell’ente, la presa di decisioni e la nomina di collaboratori. Inoltre, deve essere garantito che le preferenze politiche dei membri non influenzino il processo elettorale;
20. Non pubblicare le procedure per il processo elettorale prima del tempo opportuno e limitare le decisioni e le procedure del momento;
21. È stata rilevata una certa riluttanza a partecipare alle elezioni, sia come elettori che come candidati, soprattutto da parte delle donne che sono soggette a gravi abusi attraverso i media e i social media;
22. È stata rilevata una criticità riguardo alle molteplici modalità per ottenere le tessere elettorali e riguardo all’impossibilità di votare se si possiede esclusivamente la tessera biometrica, infatti può votare solo chi è in possesso della tessera elettorale temporanea;
23. Nell’emanare la legge, i partner del processo elettorale non sono coinvolti, ma sono controllati dalle forze più influenti presenti nella Camera dei deputati;
[…]
25. Come viene monitorata l’associazione dei blocchi politici con le milizie armate e qual è il ruolo della commissione? Come garantire la sicurezza elettorale e la sicurezza dei candidati? Come prevenire ricatti, intimidazioni e minacce?
26. La legge non prevede una norma specifica sul monitoraggio del bilancio delle spese elettorali da parte dei partiti politici, ma è possibile assicurarlo senza un sistema fiscale e bancario efficace? I partiti presentano annualmente relazioni finanziarie e narrative a norma di legge?